I contratti di locazione possono essere diversi in base alle diverse esigenze del proprietario dell’immobile. Vediamo le possibilità più diffuse

Contratto a canone libero con imposta di registro – Regime IRPEF

Inizialmente la tassazione con imposta di registro era l’unica opzione disponibile per quanto riguarda la locazione ad uso abitativo. 

L’opzione imposta di registro prevede che il reddito derivante dalla locazione vada a sommarsi al reddito da lavoro del titolare dell’immobile.

Questo significa che tanto più alto è il reddito da lavoro personale, tante più tasse si andranno a pagare anche sul reddito derivante dalla locazione. Al contrario, se il reddito percepito è molto basso o nullo, così pure le tasse saranno proporzionalmente molto basse.

Oltre a questo la locazione con imposta di registro prevede il pagamento dei bolli alla registrazione e il versamento di una tassa, l’imposta di registro, da pagare ogni anno. L’imposta sarà pari al 2% del canone di locazione annuo percepito.

Come per qualsiasi altro reddito, quello derivante da locazione con imposta di registro dà la possibilità a chi lo percepisce di poter scaricare costi, spese mediche o altro.

La durata del contratto è di anni 4+4.

Contratto di locazione a canone libero – Cedolare Secca

Dall’aprile del 2011 entra in vigore l’opzione cedolare secca. È un nuovo sistema di tassazione che può essere scelto o meno dal proprietario di casa e che va a sostituirsi alle precedenti imposte Irpef, sostitutiva, di registro e di bollo.

Con l’opzione cedolare secca chi percepisce il reddito da locazione pagherà su questo un’imposta fissa del 21% che verrà calcolata sul reddito annuo totale della locazione e che non avrà niente a che fare con qualsiasi altro reddito percepito.

Oltre a questo vantaggio fiscale i contratti stipulati con l’opzione cedolare secca avranno la registrazione e la cancellazione gratuita, oltre a non avere l’imposta di registro annuale da versare.

Al contrario di quanto previsto per il primo caso, contratto di locazione con imposta di registro, con questa tipologia di contratto non è possibile scaricare eventuali costi o spese mediche.

A chi conviene? Sicuramente a molti, ma ogni situazione è a sé stante pertanto il nostro consiglio è quello di parlarne con il professionista che vi fa la dichiarazione dei redditi!

La durata del contratto è di anni 4+4

Contratto a canone concordato – Opzione cedolare secca.

Il contratto canone concordato con cedolare secca, invece, è un particolare contratto stipulato dai sindacati dei proprietari e degli inquilini, applicabile solo in particolari casi come le grandi città ad alta densità abitativa o in luoghi colpiti da calamità naturali che abbiano preso accordi territoriali locali (come ad esempio l’alluvione di Soave).

Questo contratto prevede che, in base ai parametri stabiliti dai sindacati, venga determinata una forbice entro il quale deve stare il canone richiesto per la locazione. Il canone varia in base alle caratteristiche dell’appartamento.

Se le parti concordano un canone che rientra nella forbice il proprietario avrà uno sconto sull’irpef dal 21% al 10% sul canone di locazione annuo, e avrà un ulteriore sconto del 25% sull’IMU seconda casa dell’immobile dato in locazione.

L’inquilino invece avrà la possibilità di scaricare il canone di locazione fino a quasi 500€ in base al suo reddito.

Per essere valido il contratto dovrà essere asseverato dai sindacati.

Con questa tipologia di contratto non c’è la possibilità di scaricare eventuali costi o spese mediche.

Contratto a canone concordato – Regime IRPEF

Il contratto a canone concordato con imposta di registro prevede, come nel caso precedente, che il canone rientri in parametri stabiliti dai sindacati degli inquilini e dei proprietari calcolati in base alle caratteristiche dell’immobile.

Se non si ha la possibilità di optare per la cedolare secca, questa opzione è molto interessante perché prevede che la base imponibile per il calcolo dell’imposta sia ridotta del 30% e che, ai fini dell’imposta di registro, il reddito da locazione da considerare per l’applicazione dell’imposta di registro del 2% venga considerato pari al 70%.

Con questa tipologia di contratto c’è la possibilità di scaricare eventuali costi o spese mediche.

Per capire quale sia la tipologia di contratto adatta a te chiedi una consulenza in agenzia!

 

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Se mio padre Sandro è la mente dell’agenzia io sono la parte creativa.
So cogliere il bello di ogni cosa e l’attenzione per il cliente è per me essenziale.
Vederlo soddisfatto mi riempie di gioia.

Linda Venturi

Agente Immobiliare FIAIP

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